venerdì 29 marzo 2013

L'Utopia della televisione italiana

Utopia è una serie inglese. Una serie inglese con i controcazzi. 
Storia, ritmo, fotografia, ha tutto al posto giusto.


Ma la prima cosa che mi venuto in mente è: "ma in Italia una cosa così si riuscirà mai a fare?"
Penso alle serie di grande successo italiane come Boris e Romanzo Criminale. Due prodotti di ottima fattura, ma profondamenti "italiani" per citare Boris. Perchè la televisione italiana, mamma Rai, per intenderci, ha sviluppato nel corso della sua vita, due correnti ben precise da cui prendere le distanze sembra impossibile.
Da una parte il servizio pubblico, e qui vanno inserite tutte quelle fiction che fanno della narrazione storica il loro punto forte, vedi Romanzo Criminale. Dall'altra parte, l'intrattenimento, da qui vengono fuori tutti i surrogati della commedia, vedi Boris. Nessuno, tv generalista compresa, sembra riuscire a sfuggire a questi modelli. 
La vera Utopia per la televisione italiana sarà riuscire a guardare oltre.

mercoledì 27 marzo 2013

Londra '13

Ovvero
50 Sfumature di grigio






e dopo dicono che Londra è una città multicolore...





mercoledì 20 marzo 2013

Point of View

Le canzoni fanno un pò cagare, ma i video sono una bomba d'adrenalina.

Parte1


Parte2

lunedì 18 marzo 2013

La schiuma dei giorni

Solo due cose contano: l’amore in tutte le sue forme, con ragazze carine, e la musica di New Orleans o di Duke Ellington. Il resto sarebbe meglio che sparisse, perché il resto è brutto. 




domenica 17 marzo 2013

Una storia semplice








giovedì 14 marzo 2013

Hell on Wheels


 
Una vendetta da portare a termine, una ferrovia da costruire.
Ci sono tutti gli elementi del western perfetto.
Cullen Bohannon un nome da ricordare.

mercoledì 13 marzo 2013

Spring Breakers

Esempio perfetto della MTV (de)Generation.


Dietro quel campionario di culi, bikini, divertimento sparato a mille e violenza c'è una profondissima critica al mondo degli adolescenti di oggi.  Un mondo vuoto, dove tutto è stato mangiato e sputato già troppe volte.

lunedì 11 marzo 2013

Il gioco è bello quando dura poco

Caro Thom, la prima volta ci era piaciuto, era divertente e anche interessante, ma adesso puzza di rigidamente alternativo da lontano un kilometro.


E poi, che palle.

venerdì 8 marzo 2013

Looper

Looper ha un gran pregio,  quello di fare fantascienza credibile, ovvero niente menate con macchine volanti e raggi laser e cazzate del genere. Il futuro prossimo venturo è più meno come oggi, c'è solo una differenza: esiste la macchina del tempo. I governi ne proibiscono l'uso, ma le organizzazioni malavitose riescono a usarla di nascosto. La utilizzano per mandare indietro nel tempo degli uomini che vogliono eliminare, (cosa impossibile tra 30 anni) e qui entrano in gioco i looper, ovvero dei sicari che uccidono questi uomini e se ne sbarazzano. Il "loop" si chiude quando il sicario dovrà uccidere se stesso da vecchio, e allora avrà una ricca ricompensa per poter vivere alla grande gli ultimi 30 anni di vita che gli rimane.  Tutto è facile finché il sicario da uccidere non è Bruce "colcazzochemiamazzi" Willis, in quel momento i giochi si complicano. 
Costruito nella prima parte con uno struttura complessa ma per niente intricata, il film parte a bomba con continui salti temporali, gran ritmo e con una serie di richiami al migliore Philip Dick. Fin qui tutto molto bene, poi, nella seconda parte, il film piega in una banalissima storia d'amore e non si capisce più che strada prendere.  Il polpettone si fa pesante, e alla fine brucia tutto in un finale melenso. 
Occasione persa a metà.



giovedì 7 marzo 2013

Un Amore da Cani



Whinnie Williams - You Don't Love Me



venerdì 1 marzo 2013

Parlami di battaglie, di re e di elefanti

Esistono dei documenti secondo i quali Michelangelo fosse stato ingaggiato dal Sultano di Costantinopoli per la progettazione di un ponte che unisse la città. Esiste un probabile disegno di questo ponte, delle lettere che parlano anche dell'ipotesi di un viaggio nella capitale Ottomana. Ma non se ne fece niente. O forse si, perchè per Mathias Enard, Michelangelo raggiunse Costantinopoli e li conobbe i misteri, i segreti, il fascino di una città al massimo dello splendore. Tra ricostruzione storica e invenzione narrativa ci si trova tra le mani un libro di poche pagine, bello e geniale come l'artista fiorentino.