lunedì 16 maggio 2011

Freedom

E allora smise di guardare i suoi occhi comiciò a guardarvi dentro, ricmabiandone lo sguardo prima che fosse tardi, prima che quel legame tra la vita e l'aldilà andasse perduto, e le mostrò tutta l'abiezione che aveva dentro, tutto l'odio moltiplicato di duemila notti solitarie, mentre entrambi erano ancora in contatto con il vuoto in cui la somma di tutto ciò che avevano detto e fatto, di tutto il dolore che avevano inflitto, di tutte le gioie che avevano condiviso, pesavano meno di una minuscula piuma nel vento.
- Sono io, - disse lei. - Solo io.
- Lo so, - disse lui, e la baciò.



Un capolavoro della letteratura.

sabato 14 maggio 2011

Retromania

Questo è il titolo dell'ultimo libro di Simon Reynolds, il più grande Critico musicale di tutti i tempi.
La copertina è geniale quanto l'autore.

In Italia arriverà in autunno.
Qui un'intervista con il traduttore ufficiale di Reynolds

venerdì 13 maggio 2011

Machete un cazzo!

Io voglio un film su Osiris Amanpour!!



giovedì 5 maggio 2011

Quando la vita ti scorre davanti gli occhi

Manchester Orchestra
Simple Math



Regia di: Daniels (
Daniel Kwan e Daniel Scheinert)*

*Gondry ha finalmente degli eredi.

mercoledì 4 maggio 2011

Source Code


La frittata è fatta. Dunkan Jones è uno che ci sa fare. Non un semplice mestierante, e solo questo non sarebbe già poco nel cinema di oggi, ma uno con un'idea e una concezione di cinema precisa. Dopo Moon, sceglie una storia simile per alcuni versi, Source Code è un film di fantascienza, ma di quella fantascienza fatta più dalle idee che dagli effetti speciali, dove è l'uomo che fa la differenza e non la macchina. Dunkan prende spunto dai grandi film (e fa bene se devi copiare scegli il migliore) fantascienza anni 70, e non so cos'è ma c'è anche qualcosa di Hitchcockiano in questo film.
8 minuti per cambiare il mondo, tutto gira intorno a questa idea.
Dunkan Jones è bravo, veramente bravo.

martedì 3 maggio 2011

Sex, drugs and rock'n roll


Avete presente quando si dice l'uomo giusto al momento giusto? Ecco lui, Nick Kent lo è stato. Per quasi tutti gli anni 70 è stato l'uomo giusto al posto giusto, senza neanche troppo volerlo, lui c'era e basta.
C'era lui con i Led Zeppelin nel tour inglese, divenne il pupillo di Lester Bangs, amico di Iggy Pop, se ne andava in giro con i Rolling Stone, si trovò per sbaglio nella primissima formazione dei Sex Pistols e si prese perfino una catenata in faccia da quel simpaticone di Sid Vicious e molte, troppe altre cose.
Ecco tutto quello che gli è capito mentre era "impegnato a surfare sullo Zeitgeist degli anni Settanta" è scritto in questo libro.
Senza alcun dubbio il più grande giornalista musicale di tutti tempi: uno stile personalissimo, da giornalista di cronaca, semplice, diretto ma molto ironico senza essere mai sfacciato, mai sopra le righe. Più che un memoriale sembra un romanzo d'avventura.