giovedì 29 dicembre 2011

Top of the 2011

Non la sta aspettando nessuno ma come ogni fine anno è giunto il momento della mia classifica. Poche premesse: è stato un anno pieno di musica, di livello molto alto ma niente di incridibilmente incredibile. Come tutti gli anni precedenti recuperando le cose che mi sono perso verrà fuori il discone che sarebbe entrato in classifica, l'anno scorso è toccato John Grant, l'anno prima a Bon Iver.
Una cosa la voglio dire prima d'iniziare, quando ho cominciato a buttare giù i nomi mi sono accorto che 7/10 della classifica erano femminili. Non che io abbia niente contro le quote rosa, anzi, ma mi sono sentito in dovere di fare una scelta: una faccia nuova e una vecchia conferma per lasciare spazio ad altri.
Senza indugi e senza esitazioni, come sempre, 10+ 2.

10+2
Hezekiah Jones - Have you seen our new fort?


Un album di cantautorato folk rock, all'apparenza classico, ma che all'interno mischia psichedelia, arraggiamenti contorti, momenti quasi jazz, dove la melodia, semplice e cristallina è sempre la protagonista. Una scoperta bellissima.







10+1

Yuck - Yuck

La faccia giovane del rock. Un disco diretto e potente, fatto di chitarre e distorsioni.
I nipotini dei Pavement, ma non dei semplici copioni, sembra tutto già sentito ma non così. E quel "così" che fa la differenza.







10

Dirty Beaches - Badlands


Il mio personale momento da indiesnobalternativo. Provare a mischiare il rockabilly e l'elettronica di tipo industrial è una missione "suicida" ma in questo album ci sono almeno 2/3 perle incredibili. Un disco difficile, ossessivo, spaesante, il tutto con rimandi ad un immagianrio cinematografico fumoso, lynchiano direi.




9

Bibio - Mind Bokeh
Al seondo disco il dj produttore Bibio fa centro. Un disco di elettronica nel senso più lato possibile. Disco, house, glitch, funky soul, elettro-rock il tutto messo a fuoco con precisione. Un disco per tutte le occasione, dal sottofondo alla cuffia.
I.E.M. = Intelligent Elctronic Music.





8

Selah Sue - Selah Sue

La voce nuova del soul, ma del soul moderno dove c'è mischiato di tutto: momenti 70's, reggae, hip hop, trip hop, r'n'b. Prende il meglio di tutto e ne esce, di contro, un disco semplicissimo, grazie ad una voce potente e bellissima.
Al suo posto poteva starci il disco di Anna Calvi - s/t o anche EMA - Past life Martyred Saints




7

Tune-Yards - Who kill


Questa ragazza è una freak di prima categoria e la sua musica rispecchia in pieno il sue essere fuori dagli schemi. Un conglomerato di suoni che produce una gioia, un'allegria contagiosa. Sembra un disco di folk rock, centrifugato in versione elettro pop. Un delizioso casino, dove tutto sembra messo a caso, ma invece è costruito al dettaglio.




6

Metronomy - English Riviera

Un disco pop, di quello semplice, fatto di armonie vocali, tastierine Casio, spruzzate di elettronica e con il piedino che tiene il tempo. Melodico e malinconico allo stesso tempo.
Il disco pop dell'anno, anzi nerd-pop.






5

The Weeknd - House of Balloons

Sbuca dal nulla questo canadese e nel giro di un anno regala (letteralmente) tre dischi belli e spiazzanti. Ho scelto il primo ma anche gli altri due sono validi. Il dub step che incontra il soul, ma quello più grezzo e ruvido. Un eletronica da camera, sensuale e morbida.





4

Joan as a Policewoman - The Deep Field


La poliziotta ritorna e ci regala il suo disco più bello, o perlomeno il più compatto e diretto. Abbandonata la tristezza e la cupezza del precedente questo è un disco pieno di richiami ai 70's, chitarre acide, bassi pieni, organi, fiati, il tutto mischiato sapientemente con la voce elegante e maliconica di Joan. Un disco di rinascita.Al suo posto anche il disco di Feist - Metals o quello di PJ Harvey - Let England Shake o Lykke Li - Whounded Rhymes


3

Bon Iver - Bon Iver

Vaffanculo Bon Iver, mi sono rotto il cazzo di piangere ogni volta che ti ascolto.









2
The Rapture - In the grace of your love

Non ci credeva nessuno, e non ci sperava più nessuno. Nemmeno io che li adoro. Dopo anni ritornano a casa (DFA), low profile, di quelli che si devono far perdonare qualche cazzata e con l'aiuto di Zdar (quello dei Cassius, per intenderci) tirano fuori il loro disco più bello, maturo, dove tutto è al posto giusto, dove tutto funziona alla grande. Un punk funk, morbido, in alcuni momenti quasi dance rock.




1
James Blake - James Blake
Non è il disco che ho sentito di più ma quello che più mi ha colpito. Un elettronica dove la centralità è data dalla voce, una voce assurda, alla Anthony and The Johnson quasi aliena. Prendo a prestito la definizione che ho letto da qualche parte, c'è una sorta di tridimensionalità in questo dub-step-soul, come se dietro ci sia sempre qualcosa che non riusciamo a vedere, comprendere.

mercoledì 28 dicembre 2011

Lo Schiaffo


Immaginate una villetta nella periferia di Melburne, Australia. Immaginate un barbecue in giardino, una famiglia con i parenti, amici e colleghi di lavoro. Una bella giornata di sole, gli ospiti chiacchierano, bevono e i bambini giocano.
Un quadro perfetto, che verrà distrutto da un gesto: uno schiaffo, improvviso quanto inaspettato.
Da quel momento l'esile equilibrio di quella piccola comunità, fatta di culture e mondi differenti, crolla. E i risentimenti, i pregiudizi sociali e razziali, le differenze di sesso e di età, riaffiorano prepotentemente, a scavare abissi incolmabili.

Libro dell'anno.

lunedì 19 dicembre 2011

Il Matrimonio Perfetto

Perchè non mi invitano ad un matrimonio così!!
Ditemi che non è vero perchè è troppo bello. Bellissimo.




sabato 17 dicembre 2011

Taxi Driver

Quando perfino nonno Martin ti dice che sei bravo e mette un tuo corto all'inizio del suo ultimo film, vuol dire che sei bravo davvero. Stiamo parlando di Michel Gondry che rigira alla sua maniera "Taxi Driver" e Martin Scorsese lo usa per introdurre, all'anteprima in Francia, di Hugo, suo attesissimo film.

venerdì 16 dicembre 2011

Midnight in Paris


Woody Allen è un grande paraculo, un paraculo tanto grande quanto è bravo.
Si perchè Midnight in Paris è un film che piace "per forza". Piace agli intellettuali chic che si trovano davanti i Fitzgerald, Gertrude Stein e compagnia bella. Piace ai romanticoni che si trovano una Parigi da sogno, a tutti gli effetti e una storia d'amore impossibile. Piace ai critici cinematografici che si trovano le teorie sul cinema/sogno e via discorrendo.
Il difficile, e qui Allen è bravo, è tenere tutto in equilibrio. Il nostro caro Woody ci riesce attraverso la solita commedia brillante e dinamica. Certo certi momenti il lato intelletualoide vince su gli altri, ma non pesa più di tanto. Personalmente ho trovato molto interessante la visione del passato e la sua messa in opera attraverso il sogno. Molto piacevole, ma comunque siamo lontani dal capolavoro di cui ho sentito parlare in giro.

giovedì 15 dicembre 2011

Dario Ferretti Argento & The Dracula

Sono tornati tutti: la cagna che recita, la fotografia smarmellata, F4 e F5 degli sceneggiatori sono stati sostituiti con "mozzica" e "arimozzica" e alla regia Rene/Dario Ferretti/Argento.
Tutto all'insegna della qualità, a cazzo di cane!




Che monnezza.

martedì 6 dicembre 2011

News del giorno

Di cosa vogliamo parlare?
Di Trent Reznor e della colonna sonora di "Uomini che odiano le donne" diretto da Fincher, dove c'è una cover di "Immigrant Song" dei Led Zeppelin e la fa cantare a Karen O?



Visto che siamo in tema di colonne sonore e di grossi film, possiamo parlare di Greenwood e della nuova collaborazione con P.T. Anderson nel prossimo film "The Master", un film che parla di Scientology e che ha già fatto incazzare mezza Hollywood, zio Tom (Cruise) compreso?

Oppure del nuovo singolo, dopo sette anni, del nostro amico Mark, si Mark Lanegan?
Ascoltatelo che vi fa bene.